Si è svolta in Ancona,presso l’Università Politecnica delle Marche la presentazione del rapporto della sussidiarietà curato dalla Fondazione per la sussidiarietà che questo anno ha proposto l’approfondimento sul tema dei neolaureati e lavoro insieme al Consorzio Alma Mater e all’Università Cattolica. Il lavoro sul rapporto è diventato uno strumento di lavoro, non un esercizio accademico di analisi che asetticamente vengono riproposte sul territorio attraverso la Fondazione San Giacomo della Marca, ma una ipotesi di lavoro che ci ha lanciato in questi mesi in un lavoro di incontro, di dialogo e di conoscenza di come tutti i soggetti coinvolti stanno affrontando questo tema del rapporto neolaureati e lavoro. In questo lavoro sono stati incontrati neolaureati, responsabili del placement degli atenei Marchigiani, imprese e da questi incontri si è generata una conoscenza assolutamente nuova rispetto a dei luoghi comuni, una conoscenza viva che ha appassionato. L’apertura al rapporto con la realtà rispetto a preconcetti o pregiudizi ideologici fa emergere delle positività che sono l’unico punto di costruzione, diventando criteri di giudizio e quindi di conoscenza. Il neo rettore dell’UNIVPM Sauro Longhi e il Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini hanno fatto emergere queste positività e le criticità che possono essere affrontate. In particolare Vittadini ha evidenziato come il livello di intraprendenza degli studenti è un punto fondamentale per l’inserimento nel mondo del lavoro, l’importanza delle reti sociali di riferimento e il livello strategico della qualità del capitale umano per lo sviluppo dell’Italia.
Significativo che il momento di approfondimento sul tema dei neolaureati e lavoro attraverso la presentazione del rapporto sia avvenuto all’interno di un momento d’incontro tra neolaureati, studenti universitari, imprese e università che è stato promosso congiuntamente alla Cdo , all’UNIVPM, alle associazioni dei neolaureati ALFEA e ALFIA.
La grande partecipazione all’evento ha documentato la necessità di questo dialogo tra i vari soggetti, di strumentare sempre più questo dialogo per crescere tutti secondo le proprie necessità. Come si vede la sussidiarietà non è una ideologia, ma tanti fatti che accadono e che testimoniano la capacità di costruzione di persone al lavoro.