Il percorso dentro l’ultimo lavoro di Bruce Springsteen “Western Stars”, proposto nell’ultimo aperitivo della Fondazione svoltosi domenica scorsa, è stato unico.
Bruce parte sempre dalla realtà ed anche di fronte alla vecchiaia che incombe, lui ha compiuto recentemente i 70 anni, si può recuperare una vera consapevolezza di sé: il brutto e il buono che è presente dentro ciascuno. Springsteen dice che stare di fronte alla realtà significa stare in primo luogo davanti ad una contraddizione, da una parte una libertà individuale che può diventare distruttiva e dall’altra l’esigenza della comunità.
Spesso nell’affermazione di sé Bruce si confronta con il fascino che esercita il male, il dolore che è più familiare dell’amore,una tentazione distruttiva che ti porta sempre a fuggire. Nonostante ciò l’amore esiste e ogni giorno ci riprende, segno della grandezza di Dio, che dobbiamo meritarci ogni giorno. Solo accogliendo questo amore è possibile il cambiamento rischiando nella vita la ricerca di qualcuno le cui fratture combacino con le nostre, perché tutti siamo feriti. Se accogliamo questo amore i misteri della vita rimangono, ma le domande diventano più profonde, migliori, allora si cammina da pellegrini verso la Luce. La comunità nasce sempre da una verità condivisa e l’approfondimento che propone Bruce genera questa comunanza in chi la incontra. L’altra sera lo abbiamo sperimentato.
Diego e Alfredo Mercuri sono stati fantastici ! Qualcuno scherzosamente ha chiesto di proporli come patrimonio dell’Unesco. Certamente sono un grande patrimonio della nostra comunità.
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