Le infrastrutture sembrano appartenere ad un pianeta lontano in quanto le procedure per la loro realizzazione sono molto lunghe e la partecipazione dei cittadini sembra ininfluente, ma le infrastrutture segnano la vita della Comunità presente e futura. Una Comunità oggi esiste se diviene responsabile nelle scelte che segnano il proprio destino, se ha a cuore la vita di coloro che sono presenti e di quelli che verranno.
La partecipazione responsabile non può essere fondata su delle opinioni, sensazioni, ma richiede un affronto tecnico delle tematiche, lo studio dei dati che emergono dalla realtà ed un dialogo serrato per fare emergere la soluzione che si impone da questa disanima e che quindi può essere condivisa. Noi abbiamo dato il nostro contributo coinvolgendo gli esperti, anche con il Convegno dello scorso 11 ottobre su “Ferrovia ed Autostrada: quale futuro?” abbiamo mantenuto la nostra modalità di approccio tecnico e dialogante.
Le scelte strategiche per alcune decisive infrastrutture sulla dorsale adriatica si stanno facendo oggi, in particolare nella nostra Regione si deciderà in questi mesi come verrà realizzata la nuova ferrovia arretrata per AV, AC e treni merci, nonché si deciderà come si interverrà sul tratto autostradale nel sud delle Marche mancante di terza corsia.
Nel corso del Convegno abbiamo ribadito la necessità di seguire fedelmente quanto prevede la Legge dei Contratti Pubblici per queste grandi opere infrastrutturali, ovvero la disanima tecnica di varie alternative progettuali secondo il criterio dei “costi/benefici”, il confronto previsto nell’istituto del Dibattito Pubblico e la scelta conseguente della soluzione che si ritiene migliore per il bene comune. Abbiamo ribadito la necessità di procedere quanto prima alla redazione di tali alternative progettuali che sono anche essenziali per sfruttare opportunità che si potrebbero aprire nel caso di nuove misure europee tipo PNRR. Nello specifico per l’Autostrada esiste solo lo studio per la realizzazione della terza corsia da Porto Sant’Elpidio verso sud che è stato ritenuto troppo costoso, troppo complesso, troppo rischioso, tanto che tale intervento non è stato inserito nel Piano delle Opere di ASPI.
Tutte criticità che già avevamo sollevato in passato coinvolgendo gli esperti delle Università Marchigiane, riteniamo pertanto che sia necessario anche lo studio progettuale di una bretella autostradale a 4 corsie da Porto Sant’Elpidio all’incrocio con l’A24, richiesta da noi avanzate da tempo e da molti altri, tra cui il Prof. Mario Baldassarri che abbiamo ospitato nel nostro Convegno. Una ipotesi che potrebbe avere il pregio di salvaguardare ambientalmente la costa, di riconnettere le aree interne, di sostituire con minore impatto ambientale la Mezzina prevista nel Piano Infrastrutture 2032 della Regione, di garantire una sicurezza nei lavori senza creare disagi, morti e feriti che sarebbero pesantemente presenti almeno per 10 anni nel caso si andasse a realizzare una terza corsia contigua.
Questa soluzione inoltre potrebbe essere meno costosa applicando il criterio dei costi/benefici e avendo anche il grande pregio di limitare notevolmente l’uso di risorse pubbliche dal momento che si potrà utilizzare come finanza il pedaggio futuro previsto. Abbiamo altresì ribadito la necessità di procedere per quanto riguarda lo studio dell’arretramento ferroviario anche alla valutazione dell’alternativa progettuale che prevede un passaggio contiguo arretrato di autostrada e ferrovia nel tratto delle Marche sud.
Siamo consapevoli che nella fase che ci attende occorre essere tutti disponibili a mettere in
discussione le proprie opinioni, l’esame delle alternative progettuali e la loro comparazione porteranno alla scelta delle soluzioni che emergeranno come le più sostenibili.
Massimo Valentini
Il Presidente