da “Il Resto del Carlino” di mercoledì 4 novembre 2015, di Adolfo Leoni
Ideologia? Bandiera dietro cui marciare?
Macché, la sussidiarietà è un sistema che fa crescere i territori e il PIL pro-capite.
Parole? No: dati. Sono tabelle e grafici che il prof. Giorgio Vittadini, docente di statistica all’Università statale di Milano-Bicocca ha snocciolato dinanzi ad un pubblico molto attento.
Venerdì 23 ottobre, nella sala consiliare della Facoltà di Economia di Ancona, è stato presentato il Rapporto sulla sussidiarietà 2014-2015 dal titolo “Sussidiarietà e… spesa pubblica”. L’iniziativa, presa dalla Fondazione San Giacomo della Marca, il cui presidente Massimo Valentini ha fatto da moderatore, ha visto sul palco, oltre al prof. Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, il pro-rettore della Politecnica Gianluca Gregori, il preside della Facoltà di Economia Francesco Chelli, il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli e il presidente dell’Istituto per la finanza e le economie locali-ANCI Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno.
Vittadini ha spiegato l’intento del Rapporto: evidenziare i punti cruciali della spesa pubblica italiana basata principalmente su un modello centralizzato, individuare il contributo che l’applicazione del principio di sussidiarietà alla spesa pubblica può fornire alla crescita, un approfondimento sulla Sussidiarietà verticale con il trasferimento delle risorse dal governo centrale alle Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni; un altro approfondimento sulla Sussidiarietà orizzontale con le risorse pubbliche erogate in forma di detraibilità fiscale e deduzione dal reddito a sostegno della domanda e offerta di beni e servizi collettivi, decisi dalle persone.
Il docente ha evidenziato che il modello di spesa fortemente centralizzato è caratterizzato da spesa elevata, inefficienze, debito mai riassorbito, bassa coscienza delle voci di spesa e dei loro importi da parte della popolazione.
Un modello di spesa pubblica basato anche sul principio di sussidiarietà, ha detto, può migliorare l’efficienza in termini di crescita economica. Per cui, non occorre ridurre la spesa ma ri-allocarla ottenendo così un effetto moltiplicatore maggiore.
Quindi, gli esempi. Il prof. Gregori ha raccontato dei buoni risultati raggiunti dalla sua università anche sotto il profilo del bilancio di gestione. Il sindaco Castelli ha incentrato il suo intervento sull’housing “Abitiamo insieme” che ha visto una stretta collaborazione tra municipio e Fondazione Carisap. Ceriscioli ha parlato del Banco alimentare che, sostenuto con qualche decina di migliaia di euro dalla Regione, è capace di decuplicare i risultati positivi.
Dunque, uno spostamento della spesa verso i livelli amministrativi più prossimi ai cittadini si traduce in un aumento del reddito pro-capite positivo e statisticamente significativo: il 10% della percentuale della spesa pubblica allocata agli enti territoriali e locali porta ad un aumento del PIL pro-capite pari a 0,63%.
Per Vittadini è però necessario accompagnare il decentramento della spesa con la delega sulle entrate fiscali, per responsabilizzare chi assume le scelte ai diversi livelli ed evitare comportamenti opportunistici. Al termine, è intervenuto il deputato Paolo Petrini, vice presidente della Commissione Finanze della Camera.