Con Giulio Sapelli siamo entrati nella dirompente circostanza della pandemia approfondendo i temi proposti dal suo ultimo libro “Pandemia e Resurrezione”. Una circostanza che si sta rilevando una provocazione totale per l’uomo moderno, per ciascuno di noi.
E’ crollato il mito dell’uomo solo e onnipotente, capace di controllare e dominare la realtà, il mito dei perdenti e dei vincenti che ha creato un capitalismo finanziario generatore di squilibri planetari. E’ bastato un’ invisibile virus per far crollare lo schema dominante che ha condizionato la nostra cultura e quindi la vita di ciascuno rivelandone la sua inconsistenza. In questo crollo è tornato in superficie un patrimonio antico, non estinto, ma ancora incredibilmente vivo che presenta una dimensione dell’umano radicalmente alternativa. Un uomo che partendo dalla sua condizione di fragilità recupera la dimensione religiosa della vita e la dimensione comunitaria come consistenza dell’io sino al sacrificio di sé.
Siamo rimasti tutti colpiti dalle testimonianze di questo periodo, irriducibili ad una negatività, ma sempre sorrette dalla speranza che nasce dall’osservare che nella realtà il Bene è sempre presente e non muore mai. La speranza non è un atto volontaristico, ma un atto della ragione che riconosce una positività presente nella persona e nella storia attraverso le testimonianze vive che ci arrivano, una positività di fronte alla quale crolla qualsiasi potere mondano che invece non resiste all’urto del tempo.
Grazie al Prof. Sapelli, maestro e amico !