La rabbia può dominare la persona, impadronirsene non rendendola libera. La rabbia non riesce ad affermare la totalità della ragione esasperando alcuni aspetti e impedendo un cammino di crescita . Le proprie inevitabili manchevolezza e non quelle degli altri sono infatti lo strumento per poter compiere il percorso umano che ci è necessario. La rabbia nasce dall’assenza di una speranza vera, dal non vedere una positività per sé raggiungibile, praticabile. La rabbia è il segno più evidente di quel cambiamento d’epoca che stiamo attraversando e che non può essere affrontato con una predica, con una semplice condanna o con un ricordo dei tempi antichi. La rabbia ha bisogno di incontrare uomini pieni di tale speranza perché attratti da una positività reale, vista, incontrata, che fa rinascere la voglia di vivere, di costruire, di aprirsi all’altro perché non sentito più come una minaccia, ma come l’occasione data per fare una passo verso il destino buono che ci attende.
Si può riprendere a costruire solo da queste testimonianze vive, intercettate e guardate.
Massimo Valentini