Quello che impressiona è la velocità del cambiamento dove le certezze di ieri oggi non lo sono più. La struttura socioeconomica sta attraversando una impegnativa ristrutturazione e accanto a storici punti di forza si osservano dati relativi ad indici di sofferenza superiori alle medie nazionali.
Con la mostra su “L’imprevedibile istante. Giovani per la crescita”, che verrà proposta a Fermo dal 13 al 19 febbraio, verrà messo in luce come in questa drammatica situazione, in contesti educativ i adeguati, emergono degli “io” capaci di innov azione e responsabilità. Nel mondo della scuola ci sono insegnanti che non abdicano al loro compito educativ o generando percorsi innovativi di didattica che utilizzano e conquistano spazi di autonomia. Nelle univ ersità la qualità didattica è proposta da iniziative di docenti e gruppi di studenti che non si rassegnano alla mediocrità della formazione proposta. Nel mondo del lavoro ci sono persone che non si lamentano, ma scoprono nel rapporto con la realtà suggerimenti per nuovi prodotti e servizi che rispondono a bisogni presenti sui mercati.
Oggi non c’è bisogno di politici demiurghi e illuminati che risolvano tutti i nostri problemi, ma di uomini che vivendo il proprio desiderio umano sono capaci di essere irriducibili alle circostanze esterne esprimendo la libertà e la responsabilità di una costruzione. Questo tema verrà affrontato in particolare nel convegno che si svolgerà a Fermo il 1 4 febbraio (Camera di Commercio, ore 1 8:00) su “Verso il Welfare Sussidiario ” ove sarà possibile osservare che una vera riforma del Welfare e quindi del ruolo dello Stato e
degli Enti locali potrà esserci solo ponendo al centro questa risorsa dell’io responsabile e solidale che vive nelle comunità locali. In una crisi del Welfare che div enterà sempre più forte mantenere la positività di un’attenzione universalistica ai bisogni potrà essere garantita solo da radicali riforme per un sistema sussidiario e solidale costruito sui pilastri del pluralismo dell’offerta dei servizi, della libertà di scelta dell’utente, della solidarietà, del finanziamento diretto dell’utente inserito in un contesto comunitario. Parimenti urgono radicali riforme nel sistema scolastico, dell’università, del lavoro e dell’impresa, che pongano al centro la necessità di riconoscere merito e libertà di insegnamento, autonomia e sana competizione dell’istruzione in un sistema paritario, sostegno alle imprese che generano occupazione e innovazione, flessibilità nel lavoro e non precariato fine a se stesso.
In questo momento di grandi trasformazioni è necessaria una politica che non si accanisca in sterili contrapposizioni, in gestioni personalistiche o in un ribellismo senza prospettive, ma che al contrario sappia esprimere una responsabilità e quindi una capacità di dialogo e coesione per avviare quelle radicali riforme di cui abbiamo bisogno e che attendiamo da decenni. Ciò che permane nel tempo non sono i
proclami del momento, ma i fatti positiv i o negativ i generati dalla propria azione politica. Nel contesto di una necessaria integrazione europea che rifiuti ogni tipo di populismo, il sistema va globalmente riformato in una prospettiva sussidiaria e solidale in cui la valorizzazione della persona che costruisce rappresenta la condizione per un nuovo sviluppo e per una giustizia sociale.
Scritto da : Massimo Valentini, Presidente Fondazione San Giacomo della Marca
